venerdì 5 maggio 2017

[Recensione] Resident Evil 7

La paura risorge finalmente sottoforma di Zombie
In questa generazione, che oramai sembra il susseguirsi continuo di ip già famose, si sente un po' la mancanza i qualche brand videoludico nuovo che sappia rivoluzionare l' intero mondo dei videogiochi come è stato in passato. Tuttavia è innegabile che di fronte a nuovi capitoli delle saghe che abbiamo sempre amato e che magari negli ultimi tempi sono peggiorate dal punto di vista qualitativo, il nostro cuore a un sobbalzo e subito ci fiondiamo nei grandi store a sborsare 70 euro il giorno del lancio del videogioco. Spesso questi soldi sono mal spesi e il prodotto che acquistiamo finisce per deluderci... spesso ma non sempre. Resident Evil 7 infatti è sicuramente uno dei capitoli che ho avuto più modo di apprezzare in questo 2017 fino ad ora, un desideratissimo ritorno alle origini della saga canonica dopo le esperienze non esaltanti (per usare un eufemismo) dei capitoli 5 e 6.

Ho giocato e amato il titolo e quindi mi è sembrato giusto portare qui su NetInTown la mia recensione. Il gioco, annunciato all' E3 2016 e sviluppato da Capcom, è ambientato alcuni anni dopo gli eventi del sesto capitolo e sembra non avere alcun collegamento con gli altri, almeno fino alla fine del gioco. Il protagonista che andremo a impersonare (più letteralmente del solito) è Ethan Winters, il quale riceve un videomessaggio dalla moglie Mia creduta morta da 3 anni che gli rivela che in realtà lei è in Louisiana, in una casa nei pressi del fiume bayou, che si trova nei guai ma che in nessun modo il marito deve andare a cercarla. Il monito è ovviamente ignorato dal nostro protagonista che si recherà subito nell'indirizzo consegnatogli alla ricerca della moglie in una casa che sembra abbandonata ma che in realtà è fin troppo affollata. Quì dopo un prologo abbastanza movimentato simile a molti ogni horror in flash Ethan farà la conoscenza della famiglia Baker.
 Costoro sono i proprietari della casa, i quali rapiscono tutti coloro che vi si addentrano e conducono su di loro strani esperimenti, trasformando la gente in mostri. Infatti l' allegra famigliola, composta da papà Jack, la madre Margueritte, il figlio Lucas e una strana vecchietta (che dormirà per tutto il gioco e che apparirà all' improvviso sulla sua sedia in numerosi luoghi del gioco facendo tirare al giocatore più di un anatema), sono stati benedetti da un "dono" che li rende molto forti fisicamente, capaci di rigenerare tranquillamente i tessuti tagliati, bruciati, colpiti e distrutti in tanti altri modi, e soprattutto violenti e folli. Il protagonista, ritrovatosi intrappolato nella casa dovrà cercare di scappare e con l' aiuto di Zoe, figlia dei Baker nonchè l' unica ancora non impazzita della famiglia, di trovare un antidoto a questa specie di malattia che colpisce gli abitanti della casa, Mia compresa.
 Non andrò avanti con la trama, scritta piuttosto bene, con più di un colpo di scena non sempre banali e soprattutto molto coinvolgente, che ci porterà a conoscere meglio tutti i proprietari della casa e il perchè essi siano stati benedetti da questi poteri. Il gameplay è probabilmente la parte più interessante dell' intero capitolo, capace di richiamare il passato ma al contempo di attuare numerose scelte molto coraggiose da parte degli sviluppatori. Prima grande novità rispetto ai capitoli precedenti è la visuale, che in questo gioco è totalmente e costantemente in prima persona, il che rende l' esperienza horror molto più intensa e "realistica", specie se si gioca col Vr. Ethan nel corso delle sue scorribande per la tenuta dei Baker alternerà fasi con enigmi, che se non sono difficilissimi sono comunque interessanti da risolvere per il giocatore, mai banali o frustranti, momenti di puro gioco horror nel quale si limiterà a camminare da un luogo all' altro della casa o fuggire dai membri della famiglia impazziti, fino a fasi di combattimento con coltello e shooting.
 Per affrontare i nemici, che oltre ad essere i membri della famiglia che ci inseguiranno per la casa e che una volta uccisi tenderanno a ritornare, vedono presentarsi anche una specie di mostri dalle sembianze semiumani ma completamente neri e formati da un materiale viscido che attaccheranno in 3 diverse versioni il protagonista, il nostro sfortunatissimo eroe avrà a disposizione un inventario piuttosto ampio, che va da una semplice pistola o fucile a pompa, fino a lanciafiamme, lanciagranate e armi potenziate ottenibili grazie ad alcuni enigmi ambientali oppure collezionando monete che possono essere considerata una merce di scambio. Le munizioni, sebbene nettamente inferiori rispetto ai capitoli più prossimi, non sono pochissime, soprattutto nella fase finale del gioco, tuttavia la cosa è giustificata dal fatto che la maggior parte delle armi non sono obbligatoriamente ottenibili e quindi solo un occhio attento e indagatore verrà ricompensato da bocche da fuoco abbastanza potenti da eliminare i nemici con un colpo. L'armamentario del protagonista, insieme con i vari oggetti utili nel proseguio della campagna, verranno riposti nel classico scompartimento a blocchi che abbiamo imparato a conoscere coi vecchi RE. A complicare le cose c' è il fatto che gli oggetti di cura dovranno essere combinati e quindi non basterà la classica erba per curare Ethan, ma essa dovrà essere unita ad un particolare fluido chimico, essenziale anche per la creazione di munizioni, il che rende gli spazi e il razionamento di colpi e cure più complesso.
 Fortunatamente esistono delle safe zone nelle quali il giocatore potrà salvare e depositare in bauli di capienza infinita i vari oggetti non necessari in quel momento della storia. Il gameplay è davvero divertente negli scontri, specie quelli contro la famiglia, ognuno diverso dall' altro che alterna scontri con motoseghe, l' uccisione di insetti fino ad una parte del gioco che ci catapulta in quello che potrebbe essere un film di Saw. Ad impreziosire ulteriormente il gioco sono la presenza di alcune videocassette VHS che troveremo all' interno della casa e che, se inserite in appositi videoregistratori, ci consentiranno di conoscere e giocare alcuni eventi precedenti all' arrivo di Ethan nella casa e che, oltre ad essere essenziali per il procedere dell' avventura, sono davvero una bella trovata in alternativa al classico flashback. Unica pecca è la parte finale del gioco, nella quale l' horror soffocante e ansiogeno lascia spazio a più fasi di sparatorie, nella quale ci faremo largo tra decine di mostri da massacrare fino ad una boss fight finale tra le peggiori che io riesca a ricordare, che tuttavia non riesce a rovinare l' ottimo lavoro complessivo degli sviluppatori. La colonna sonora, quasi assente, risulta paradossalmente eccellente in quanto accompagnerà Ethan solo nei momenti più salienti di azione mentre per il resto del tempo il giocatore non sentirà altro che i suoi passi e gli inquietanti rumori della casa. Sono presenti alcuni jumpscrare, tuttavia la paura nel gioco viene data soprattutto dall' oppressione e dall' ansia sempre crescente di trovarsi in casa Baker con nemici apparentemente invincibili e di una violenza che lascia di stucco anche i più amanti del gore. Ottimo lavoro, che con una parte finale studiata come la prima sarebbe stata un capolavoro assoluto di questa generazione. Non un occasione mancata ma un buon inizio per la rinascita della leggendaria saga horror marchiata Capcom. La recensione termina qui, consiglio vivamente ad amanti del genere e non di acquistare il gioco e di goderlo per le 10/11 ore piene che offre... ah e andate a dire a zio Rhody che sono tutti morti.
Voto:8,5


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