lunedì 28 novembre 2016

[Recensione] Black Mirror

COSI' ROSEO IL FUTURO?
Essendo un amante dei libri ne ho letti di tutti i generi, forme e misure e ultimamente mi sto particolarmente appassionando a raccolte di racconti brevi. Che essi siano racconti dell' orrore di E.A.Poe oppure novelle veriste di Verga devo ammettere che da un anno a questa parte ho rivalutato la potenza e la bellezza di storie raccontate in circa 10 pagine. Infatti grazie a questo tipo di scrittura, ritenuta ingiustamente per secoli inferiore ai grandi romanzi (tanto che lo stesso Poe scrisse storia di Arthur Gordon Pym proprio per dimostrare a critica e pubblica di essere capace di cimentarsi anche in opere lunghe e complesse), è possibile trasmettere in un solo libro un quantitativo di messaggi, spunti e input innumerevoli, concentrandosi solo per pochi attimi su di un tema per poi lasciare al lettore il gravoso compito di sviscerarlo attraverso la sua esperienza e deformazione etica, oltre che a presentare un numero spropositato di personaggi, situazioni e eventi senza risultare pesanti. Ora, fare questo sottoforma di serie tv è alquanto complesso. Infatti anche le serie che presentano episodi autoconclusivi in genere seguono comunque una trama e dei personaggi principali di fondo, risultando quindi una serie di storie a puntate, rifacendosi a mio modo di vedere ai capolavori di Doyle e Christie (si pensi ai vari Castle, Csi eccetra). Non ho una grandissima cultura cinematografica ma ad oggi l' unica serie che ho avuto il piacere di guardare e che è riuscita a fare ciò è Black Mirror.

 Parlare della trama sarebbe inutile e complesso, ogni episodio tratta di un tema diverso, con personaggi e mondi diversi, proprio come in una raccolta di racconti brevi, il ci unico tema comune è il futuro. La serie ideata da Charlie Brooker e uscita nel regno unito il 4 dicembre 2011, pone lo spettatori dinnanzi a svariati universi futuristici in cui un tema legato alla tecnologia e al progresso viene esasperato, mostrandoci una critica aspra e dura nei confronti di alcune manie del 20°  21° secolo che stanno rendendo l' essere umano sempre più apatico e lontano dal reale. Che si tratti di universi nei quali le persone pedalano tutta la vita per accumulare crediti, i quali potranno essere spesi per partecipare ad un talent show che ha lo scopo di intrattenere le altre persone le quali a loro volta pedalano per sopravvivere, o di un futuro nel quale sarà possibile accedere a tutti i nostri ricordi, richiamarli alla mente o cancellarli in ogni istante, l' idea di base è mostrare come cose apparentemente innocue e che ci semplificano la vita, possono non solo rendere l' uomo, ma addirittura tutta la società dipendente da oggetti creati da noi stessi.
 Non è un caso che ogni episodio si chiuda con una vena drammatica. Ho particolarmente apprezzato il modo in cui le stagioni (3 fino ad ora) sono state girate. Iniziando da una situazione apparentemente normale, nelle quali vengono inquadrate persone nelle loro attività di routine, si scende man mano in un'escalation di follia e disperazione, nella quale in un modo o nell' altro cadranno tutti, dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, come questa società, con la scusa di rendere il singolo sempre più autonomo e facilitandone la vita, non fa altro che renderlo fragile, dipendente da cose che non gli servono e soprattutto incapace di relazionarsi con gli altri in maniera vera. La vita dei protagonisti di ogni puntata viene ogni volta sconvolta da un avvenimento ed essi si ritroveranno ad analizzare se stessi e gli altri da un' altra prospettiva, quasi come se nella loro follia comprendessero il vero volto del periodo storico in cui viviamo e vivono, astraendosi da tutto e diventando apatici, per poi alla fine ripiombare ad un' apparente normalità, come un nuovo stato di equilibrio, che però li ha segnati profondamente.
 Anche il titolo stesso, Black Mirror, rappresenta lo schermo del monitor, della televisione o del cellulare quando sono spenti e riflettono il viso dell' utente, che attraverso questo riflesso si illude di essere padrone di questi oggetti ma che in realtà sono indispensabili oramai per la sua sopravvivenza.Impossibile parlare degli attori o della colonna sonora, in ogni episodio entrambe le cose cambiano infatti; quello che posso dire e che sia i protagonisti delle vicende sia la musica che ci accompagnerà lungo tutte le puntate (così come i diversi modi di regia e personaggi tipici) sono davvero molto azzecati e plausibili in contesti che di fatto non lo sono. Oltre ad essere una serie tv di successo Black Mirror appare come una critica feroce, quasi un grido d'aiuto, nei confronti del nostro mondo, che se non riuscirà a risollevare la china e rendersi conto di come lo spirito autodistruttivo sia presente nell' uomo e lo stia portando alla sua fine, si ritroverà in universi non troppo diversi da quelli mostrati in una semplice serie tv e che ci appaiono così distanti e bizzarri.

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