lunedì 7 novembre 2016

[Recensione] Stranger things

Non me ne intendo molto di horror. Che si tratti di film, videogiochi  serie tv non mi sono mai avvicinato molto a questo genere, per il semplice fatto (e lo ammetto senza alcun tipo di vergogna) che sono una persona profondamente paurosa e che questo tipo di opere più che farmi divertire sembra avere il solo scopo di accelerale il mio battito cardiaco più del dovuto. Per questo motivo quando un amico mi ha proposto di guardare Stranger things ero un pò restio e ho rimandato la decisione usando come scusa mille impegni, reali o fittizi, pur di non iniziarlo. Poi, un pò per sue preghiere, un pò per i pochi episodi, un pò per una strana vena di dignità mi son messo a vedere quella che è forse la più celebre serie del 2016 e devo dire che la ho abbastanza apprezzata, seppur con qualche remora.

 Stranger Things è un serie televisiva ideata da Matt e Ross Duffer e presente su Netlix. La storia narra di una tranquillissima cittadina americana, nella quale improvvisamente scompare un bambino e contemporaneamente appare una strana ragazzina senza capelli e col tatuaggio sul braccio che segna 11. Gli amici del ragazzo scomparso, Lucas, Mike e Dustin, nel mezzo delle ricerche del loro amico, si imbatteranno in 11 e scopriranno che la bambina ha numerosi poteri, tra i quali spicca la telecinesi, oltre al fatto che a quanto pare è capace di mettersi in contatto con Will,lo scomparso, che è stato rapito da una sorta di essere appartenente ad un altra dimensione e portato nella stessa.
 Nel frattempo anche il fratello del ragazzo, la madre e lo sceriffo della città cercheranno di risolvere il caso, andando sempre più a fondo in un'organizzazione che ha a che fare con esperimenti umani, universi paralleli e strane creature presenti in esso. La trama che ho descritto è molto vaga e contorta, tuttavia, a causa dell' esigua lunghezza della prima stagione, qualsiasi altra informazione potrebbe essere considerata spoiler. Passiamo dunque a qualche considerazione personale sui personaggi, la sceneggiatura e la regia. Partiamo con ciò che non mi è piaciuto, per poi dare risalto agli elementi positivi. Sebbene si tratti di una buona serie tv ho trovato spesso Stranger Things troppo prevedibile, dopo i primi 3 episodi si intuiscono tutte le vicende che verranno narrate, cosa che fa perdere di senso tutti i colpi di scena successivi e telefonati, molti personaggi sono stereotipati fino al midollo, quali la madre isterica che ha perso il figlio e considerata pazza, il ragazzo disagiato che si lega stranamente con la ragazza figa, fidanzata con uno stronzetto (che alla fine tra l' altro si ritrova ad essere un eroe, nonchè un personaggio importante nello svolgersi delle vicende) e infine ovviamente il poliziotto ubriacone, che ha perso la figlia e che è divorziato, che nonostante il continuo rimorso e una parvenza di incuranza e freddezza sa fare molto bene il suo mestiere. Oltre a ciò alcune parti mi sono sembrate surreali anche per una serie sul paranormale, che per far andare avanti la trama, ci presenta dei bambini che riescono a scappare in bicicletta dal governo che li insegue, mostri che sembrano subire danni solo dai buoni, e poliziotti invincibili che stendono tranquillamente un paio di guardie altamente addestrate alla volta e che una volta catturati vengono lasciati liberi, con solo una singola cimice in casa.
 Ok dopo questo sfogo, che in altri contesti potrebbe rovinare totalmente una serie, enunciamo le caratteristiche che invece rendono questo prodotto molto godibile. Per prima cosa i personaggi, anche se la sceneggiatura li renda stereotipi e clichè, sono molto godibili, sia grazie alla storia narrata, ma soprattutto grazie alla bravura degli attori, tra i quali spicca Wynoda Ryder (indimenticabile Kim Boggs di Edward mani di forbice). Molto intelligente e la regia, in alcune scene sporca e movimentata, in altre molto precisa, che si sofferma sui dettagli e sulle espressioni dei protagonisti delle vicende; tutto sommato buona anche la sceneggiatura con alcune idee molto intriganti nel panorama del sovrannaturale, in particolar modo ho amato l' idea dell' upside down e delle porte. La colonna sonora è di primissima qualità, dove la fa da padrone il grandissimo pezzo "should i stay or should i go" dei Clash, oltre a musiche che vanno dal rock, al simil x-files. Parlando di aspetti tecnici la serie è di appena 8 puntate, ognuna di circa 50 minuti, aspetto positivo per chi voglia recuperarla in breve, ed è già in cantiere una seconda stagione, avendo la prima un finale abbastanza aperto e, lasciatemelo dire, inquietante.
Stranger Things non è propriamente un horror, le scene di paura pura e gli jumpscare non sono molto frequenti, assomiglia più ad un thriller con basi di sovranaturale, sulla falsa riga di alcuni episodi di X-Files, che ricatapulta lo spettatore nella fine degli anni '80, in piena guerra fredda, con grande cura e attenzione per i dettagli. Una buona serie, con alcuni difetti non sempre trascurabili, ma anche con ottime potenzialità per divenire un prodotto eccelso, e ovviamente non mi auguro di meglio


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