martedì 2 gennaio 2018

Jumanji: Benvenuti nella Jungla

1 gennaio 2018, inizia, molto faticosamente, l’ anno nuovo. Dopo essere sopravvissuti al famigerato veglione e aver terminato il tanto temuto pranzo coi parenti (non prima di aver messo su circa 7-8 kg) restano ancora tante ore da spendere prima che la giornata volga al termine.


Devastati nel corpo e nello spirito, ci si aggira in modalità zombie per le deserte vie cittadine cercando qualcosa da fare.
E’ solo questione di tempo, prima o poi arriverà sempre l’amico che si crede geniale, con l’idea del secolo, la stessa, quella di ogni inizio anno, tanto scontata quanto efficace: “e se andassimo al cinema?”
“Sì, ma a vedere cosa?”
Non il classico cinepanettone, questo è sicuro.
Nè tantomeno possiamo impelagarci in interminabili monologhi e dialoghi di film drammatici o impegnativi.
Abbiamo trascorso una settimana con tutta la sagrada famiglia a rotolare nel cibo che ha comportato uno sforzo fisico non indifferente.
Per evitare le classiche domande scomode degli zii impertinenti (quando ti laurei? E la fidanzatina? A capodanno cosa fate?) abbiamo dato fondo a tutta la nostra creatività ed ingegno con interpretazioni da oscar.
La scelta quindi si fa ardua, scorriamo senza troppi entusiasmi le opzioni che i vari multisala ci propinano, sino a quando l’occhio cade su un titolo che ha il sapore di passato, che attinge a piene mani dai nostri ricordi di bambini e riporta la nostra mente a 20 anni fa.
Il primo gennaio 2018 esce nelle sale Jumanji: Benvenuti nella Giungla.
Attimi di panico e sgomento, il saputello del gruppo inizia a sciorinare la sua presunta cultura cinematografica e le classiche scontate frasi di circostanza: “Potrebbe essere il classico remake di un film di successo, realizzato per attirare in sala i milioni e milioni di fan del primo capitolo”.
Non è questo il caso, e comunque non gli avremmo mai dato retta, in cuor nostro la decisione era stata presa in un lampo.
La pellicola diretta da Jake Kasdan si presenta infatti come un sequel del primo film datato 1995, un nuovo Jumanji adattato ai giorni d’oggi, con storie, idee, personaggi, e soprattutto avventure diverse.
Il terrificante gioco da tavolo, che aveva affascinato e terrorizzato tutti i ragazzi degli anni ’80, è ora un videogame, segno di come il concetto di “giocare insieme” sia cambiato col passare del tempo e sia virato verso un’impostazione non solo ludica, ma videoludica.
Spencer, Fridge, Bethany e Martha sono 4 ragazzi che avviando una console misteriosa si ritroveranno catapultati in un altro universo, nel quale prenderanno le sembianze fisiche e le sfaccettature caratteriali e morali degli eroi protagonisti del videogame, fornendoci una buona caratterizzazione dei personaggi, che non risulta mai pesante, forzata o fuori luogo.
Sin da subito possiamo notare il primo punto di rottura con il prequel: Non è il mondo reale ad essere invaso dalla fauna e dalla flora proveniente dalla magica scatola, ma sono gli sfortunati ragazzi, che avvieranno il gioco, ad essere teletrasportati all’ interno di un altro mondo, dal quale cercheranno di fuggire in ogni modo, completando le sfide e gli indovinelli a loro sottoposti.
Ad interpretare gli avventurieri in questione ci sarà un cast di eccezione, che comprende il sempre affascinante Bobby Cannavale, nel ruolo di antagonista, il divertentissimo Kevin Hart, Karen Gillan (Nebula in “Guardiani della Galassia”) e i due attori protagonisti, Jack Black e Dwayne “The Rock” Johnson.
Il protagonista di School of Rock (che già con lavori come “I fantastici viaggi di Gulliver” e “Piccoli Brividi” si era allontanato dai suoi ruoli classici di Rockettaro per passare all’interpretazione di personaggi diversi, spesso tratti da libri per ragazzi) e l’ex wrestler riconvertito in attore di successo (basti citare tra i suoi lavori i film della saga di Fast and Furious a cui ha partecipato) sono da anni sinonimo di commedie ben riuscite, ma non solo.
Nonostante le taglienti battute ed i momenti ilari, a Jumanji non si può attribuire la semplice etichetta di “commedia”.
La pellicola rappresenta molto di più, un mix di azione, avventura e pericolo in un climax ascendente di scene al cardiopalma condite da effetti speciali che lasceranno a bocca aperta lo spettatore e lo terranno incollato alla poltrona per tutta la durata del film.
A contribuire alla componente action ci pensa anche il format dello stesso Jumanji il quale, trasformatosi da gioco da tavolo a videogame, permetterà a coloro che sono sono rimasti intrappolati al suo interno di usare determinati poteri (o skill di vario genere) per potersi salvare, cercando nel mentre di non farsi uccidere dai vari pericoli presenti nella giungla.
La perdita di tutte e 3 le vite, date in dotazione agli avventurieri, infatti comporterà un Game Over, nel senso meno metaforico e più reale del termine che si possa intendere.
Meccaniche sicuramente nuove e che avvicinano questa nuova versione ancora di più al mondo videoludico, senza comportare però la scomparsa dei tanto amati indovinelli in rima presenti nel primo capitolo (Vi sfido a trovare una persona che non ricordi “ nella giungla dovrai stare, finchè un 5 e un 8 non compare”).
La Sony, casa di produzione del film, oltre al prodotto cinematografico ha anche realizzato un mini-gioco fruibile da tutti sul web.
Infatti, scaricando l’ app “vinci la giungla” si potrà giocare insieme ad altri 3 amici a vari minigiochi in stile anni-90 che rappresentano in tutto e per tutto quello che i protagonisti dell’avventura dovranno affrontare nel corso del loro viaggio per salvarsi dal gioco maledetto.
Fiondatevi a questo link http://l12.eu/jumanji-1907-au/Q20MYU4IC541FPJXR0LT ed iniziate a giocare, solo i più bravi di voi che risolveranno tutti gli indovinelli potranno partecipare ad un contest che mette in palio un viaggio in Thailandia a tema Jumanji.
Il primo gennaio vi aspettiamo tutti al cinema per il sequel di un film che ha fatto la storia, e che, tra un inseguimento con le moto, ippopotami giganti, scontri con creature di ogni genere, segreti e tanto altro, si candida ad acquisire l’etichetta di cult come il suo predecessore.
Ai fortunati che andranno a vederlo l’ ardua sentenza.

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