venerdì 29 luglio 2016

Recensione: Dark Souls 3

Siete pronti a morire ancora?...E ancora...
Dopo poco più di un anno dall' uscita del riuscitissimo Bloodborne, gioco con meccaniche, metodo di narrazione e caratterizzazione dei personaggi molto simile alla saga dei Souls, From Software lancia sul mercato il terzo capitolo della saga che ha fatto entrare la software house Giapponese nel Pantheon delle case produttrici.
Dark Souls 3 è sicuramente uno dei giochi più riusciti di questa generazione che ha saputo prendere, unire e talvolta migliorare tutto quello che c' era di buono nei capitoli precedenti e che ,con la direzione artistica da parte di Hidetaka Miyazaki, aggiunge grandi spunti onirici sia di ambientazione che di impatto visivo mancanti nel 2 capitolo della saga. Una gemma del nostro tempo, non certo priva di difetti e di imperfezioni, appartenenti a dir il vero a tutta la saga, ma che riuscirà sicuramente a tenere incollato il giocatore per ore davanti alla console. Il gioco è ambietato a Lothric, terra dove convergono i regni dei signori dei tizzoni, Aldrich, i cavalieri della legione di Farron, Yhorm il re gigante della capitale profanata. Il fuoco anche in questa terra  sta svanendo. 

La campana suona e i signori vengono risvegliati dalle loro tombe. Ia fiamma deve essere vincolata nuovamente. Toccherà a un non morto prescelto, denominato Fiamma Sopita, l' ingrato compito di riportare i signori sui loro troni per poter farla ardere nuovamente. Tutte le informazioni riguardanti la storia principale, il lore, e le varie subquest sono desunte solo dai pochi dialoghi con gli npc e dalle miriadi descrizioni dei più svariati oggetti. Ciò ha reso la community di questi giochi sempre molto attiva nell' intento di ricavare un filo conduttore che unisce i vari personaggi e la trama. Con Dark Souls 3 questa scelta non cambia, tuttavia il team di sviluppo ha avuto la geniale idea di unire i mondi dei precedenti titoli a marchio From Software, con lo scopo di unire e far chiarezza sulle trame di essi.  Se la storia è sicuramente legata a doppio filo al lore di gioco e presenta un elemento che incuriosisce gran parte dei giocatori, il tocco di classe  è dato sicuramente dalla mole di side quest che il gioco offre.
Esse verranno attivate dai vari NPC(personaggi non giocabili) che incontreremo nel gioco. Come per quanto concerne la trama principale, esse non sono nè chiare, nè ben definite, e spesso ci si troverà ad annullare o completare quest di cui si ignorava l' esistenza. Tuttavia se riesce ad scoprire, anche con un pò di fortuna, come andare avanti i una determinata quest, essa fornirà al giocatore oggetti molto utili e interessanti, che spesso consistono anche nell' equipaggiamento dell' NPC che ha assegnato tale missione, ma soprattutto uno scorcio della vita di personaggi spesso enigmatici e complessi, che giocano sempre sul filo della pazzia, che vengono catapultato come il giocatore in un universo cupo e denso di misteri e rivelazioni. Scelta tecnica sicuramente felice è quella di porre gran parte dei suddetti NPC al santuario del vincolo, equivalente della Majula di Dark Douls 2, dove è possibile aumentare di livello, vendere e comprare oggetti, recarsi da un fabbro e altro ancora. Così facendo sarà molto più facile per il giocatore avere a mente tutti i personaggi, le loro richieste, e osservare come i loro comportamenti varino con il progredire della storia principale e con alcune scelte fatte dall'utente. 

Nota positiva va anche ai finali, essi sono 4 tutti ben distinti fra loro, una buona parte di essi sono attivabili solo compiendo determinate scelte e completando determinate Sidequest all'interno del gioco, fattore che sprona il giocatore a concentrarsi su qualsiasi personaggio incontrato durante l' avventura.Se la storia di Dark Souls 3 è in parte collegata e ispirata dagli altri giochi della saga,è nelle ambientazioni che Miyazaki riesce brillantemente a combinare tutto ciò che di bello si è visto nei precedenti capitoli in maniera unica.Utilizzando il pretesto della presenza di più regni ben distinti fra loro, il game designer riesce a inserire molte ambientazioni e nemici simili a quelli visti negli altri giochi From Software, che faranno scappare un sorriso sulla bocca dei veterani della saga ma che non daranno mai un senso fastidioso di deja vu. Infatti, sebbene alcune aree del giochi ricordino per esempio il castello di Cainhurst o Yharnam di Bloodborne, o la Città Infame e la palude del primo Dark Souls, le ambientazioni in questo nuovo capitolo sono molte varie e sanno differenziarsi non solo per i nemici presenti in esse o per le ambientazione che variano da un castello visto alla luce del giorno, fino a una tetra palude attraversata al buio, ma anche per i diversi tipi di architettura e di arte usati nelle ambientazioni. 

Si passa al classico medioevo , fino ad un gotico spento e cupo in maniera molto fluida e mai forzata, fino ad arrivare a splendide rappresentazioni naturali, che vanno dalla più cupa palude, fino alla magia e al mistero suscitato da un castello in rovina oramai invaso da piante selvatiche che lo ricoprono. Sicuramente punto di forza della saga la capacità di emozionare il videogiocatore con dei paesaggi stupendi, magari subito dopo esser sfuggiti ad un orda di nemici feroci e di aver rischiato la morte sfidando un boss. Nonostante in giochi come Dark Souls 3 gli aspetti tecnici non siano così importanti come in altri, è bene menzionare pregi, ma soprattutto difetti anche di questo capitolo. L'ambientazione, già descritta come sublime, si sposa alla perfezione con una grafica piena di diversi modelli poligonali e ottimi effetti di luci e ombre. Grazie ad una grafica intelligente si riesce a descrivere paesaggi maestosi e molto vari fra loro in maniera perfetta, senza appesantire eccessivamente il gioco, facendo apparire spesso gli sfondi di luoghi non visitabili, o comunque lontani, quasi come sfocati, il che aumenta la sensazione di trovarsi in un mondo che sembra molto più grande di quello che è in realtà. Purtroppo vanno segnalati anche alcuni bug, che, sebbene siano di poco conto, continuano a persistere nella saga dei Souls. 
L' intelligenza artificiale, anche se migliorata, presenta ancora qualche problema che talvolta ci farà trovare di fronte a nemici che improvvisamente ci volteranno le spalle o che cammineranno sul posto. Altro problema che si riscontra è quello dell' equilibrio, o meglio della capacità di far perdere la guardia o comunque l' equilibrio agli avversari.  Che esso sia un errore tecnico o una scelta da parte del team di sviluppo, fa storcere un pò il naso vedere come, eccezion fatta per alcuni mostri grandi e boss, se si colpisce o si è colpiti da diversi tipi di armi, che siano pugnali o claymore, l' effetto sulla nostra guardia o su quella dei nostri nemici sarà pressocchè la stessa rendendoci impossibilitati a muoverci per lo stesso lasso di tempo.
Altra novità inserita  è la possibilità di usare anche attacchi speciali che variano da arma ad arma, quando essa verrà impugnata a due mani. Essi variano da una carica, a una serie fulminea di attacchi, alla possibilità di recuperare vita attaccando, al' aumentare per pochi secondi la nostra forza e molti altri ancora. Se da una parte  c'è stata un' implementazione interessante novità per quanto riguarda le armi (a dir il vero non troppo utile ai fini del combattimenti) dall'altro lato, questo sbilanciamento verso le armi bianche, rende ancora più complesso il riuscire a costruire un personaggio basato sulle magie, soprattutto a inizio gioco. Solo complimenti invece per quanto concerne il Battle System vero e proprio. 

La presenza di nemici molto variegati con attacchi pose e abilità speciali diverse rende il gioco mai monotono e sempre molto aggressivo ma al tempo stesso meditato, che porterà il giocatore a studiare il pattern di mosse dei vari nemici prima di poterli attaccare con sicurezza. Una caratteristica che al suo tempo contraddistinse anche Demon's Souls fu proprio la difficoltà del titolo che tuttavia fu anche una delle principali critiche mosse al gioco;più che difficile punitivo, che tende a far commettere errori, che non aiuta in nulla il giocatore. Crescendo la software house giapponese ha evoluto e cambiato il livello di difficoltà dei suoi giochi fino ad arrivare a Dark Souls 3, il nuovo titolo di From è un gioco difficile, ma non punitivo. La presenza di molte scorciatoie (shortcut) falò e vie secondarie, aiutano il giocatore ad avere sempre punti di riferimenti durante le sessioni di gioco, rese però comunque avvincenti e appassionanti da nemici molto forti, che infliggono molto danno e con pattern di mosse molto vari, da numerosi segreti, subquest e boss opzionali che renderanno il gioco come già detto difficile e impegnativo, ma non frustrante. Dark souls 3 lungi da essere un gioco perfetto. Esso può essere ancora migliorato sotto l' aspetto tecnico e del PVP (rimasto praticamente invariato rispetto agli altri souls e che continua ad avere un ruolo prettamente marginale). Molti bug possono essere aggiustati con delle patch e alcune scelte di design sanno un pò di già visto, cosa fisiologica per una casa che nel giro di 6 anni ha fatto uscire ben 5 titoli tutti abbastanza simili tra loro. Tuttavia esso rimane un' ottima gemma grezza, che può e deve essere ancora raffinata, ma che già mostra tutta la sua bellezza, derivata da ambientazioni superbe, una lore ben particola più particolareggiata con molte sidequest e segreti su cui la community potrà dibattere per anni.

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