lunedì 24 ottobre 2016

[Recensione] Gears of War 4

L'esclusiva che tutti stavamo aspettando
La presenza di personaggi iconici e caratterialmente indimenticabili in una saga videoludica sono spesso la salvezza e la condanna di intere serie. Se da un lato, grazie solo al loro carisma, protagonisti come Solid Snake, Kratos oppure Marcus Fenix (di cui andremo a parlare tra poco) riescono a spingere l' utente indeciso ad acquistare l' ennesimo capitolo della saga che li vede come personaggi principali, d' altro canto essi col tempo vanno sempre rimodernati, soprattutto dal punto di vista caratteriale, con lo scopo di non far annoiare il giocatore con dialoghi e sparate che sanno di "già visto" e di farli apparire non come "flat" ma come "round " characters; o, in casi più rari, a volte le case hanno il coraggio di cambiare tutte le carte in tavola, dichiarare chiusa la storia di un personaggio, per passare a raccontarne un' altra sempre nello stesso filone narrativo. Questo è il caso della casa sviluppatrice The Coalition che, al loro primo lavoro su un Gears of War canonico, decidono di concludere la storia di Marcus, per passare a quella del figlio J.D. Partiamo dunque con la recensione del 4 capitolo dell' esclusiva Microsoft da pochi giorni sicuramente sugli scaffali, oltre che sulla bocca, di tutti i possessori di Xbox1 (oltre che di pc gamers).

La trama si sviluppa anni dopo gli eventi del 3 capitolo, che avevano visto la vittoria degli abitanti di Sera contro le locuste. Il clima è stato profondamente cambiato dall' invasione, tempeste di vento tormentano le città e la natura si riprende tutto lo spazio sottratto in passato per la costruzione di città, ma nonostante ciò la vita ricomincia a scorrere. Tuttavia, come dopo ogni guerra, il regime che si instaura e che viene visto in un primo momento come gli eroi che hanno sconfitto i nemici, non è per nulla amico del popolo. Non esiste libertà di opinione nelle città, la violenza è all' ordine del giorno e vige la legge marziale. Esistono inoltre numerosi gruppi di uomini, denominati Estranei, che decidono di non vivere nelle città, al fine di non sottostare al governo dei tiranni, ma si ritirano nella natura, creando piccoli villaggi o abitazioni isolate. Questo è il caso della famiglia Fenix, che vede un Marcus più anziano, che ormai ha appeso il fucile al chiodo e che cerca un barlume di normalità in un mondo straziato, che, come lui, porta ancora le cicatrici della guerra.
La storia narrata vede un J.D. che in un primo momento accetta il regime dittatoriale, per poi scappare e ribellarsi con un gruppo di amici, col quale ruba un fabbricatore da un avamposto del COG, allo scopo di aiutare il suo villaggio. Dopo alcuni scontri coi robot appartenenti al regime lo stesso villaggio viene attaccato da strani esseri che rapiscono e uccidono quasi tutti gli abitanti. Il ragazzo corre a chiedere aiuto al padre, in collera con lui a causa delle sue scelte passate, ma che deciderà di dargli comunque una mano alla sconcertante rivelazione che la soluzione definitiva, ovvero l' Imulsion, non ha ucciso lo sciame, ma semplicemente mutato e costretto al sonno per 25 anni. La campagna principale dura circa 8 ore e ho notato con piacere che può essere giocata in slit screen. Nonostante alcuni colpi di scena e momenti epici, nei pieni canoni della saga, la trama non è un gran che, cosa più che prevedibile considerato il tipo di gioco di cui si parla, ma onestamente mi sarei aspettato qualcosina in più.
Ciò che è stato migliorato, ampliato e modificato senza tuttavia cambiare l' anima del gioco, è sicuramente il gameplay. Esso è reso più tattico da diversi tipi di armi e coperture mobili, che spingeranno il giocatore in alcune frazioni del gioco ad usare la testa e la strategia, poichè il buttarsi a testa bassa in mezzo ad un' orda di nemici inferociti, resistenti e ben armati non è sempre la scelta migliore. L' intelligenza artificiale risulta abbastanza efficiente, con nemici che raramente si fanno cogliere impreparati e compagni mai come in questo capitolo utili per uscire dalle situazioni più spinose. Se la campagna principale ha visto questi già ottimi miglioramenti, l' online ha subito una piccola rivoluzione. Con un sistema di orde ancora più difficile da affrontare, che conta un gran numero di nemici man mano più numerosi e difficili da buttar giù, un sistema di classi, fornito da delle carte trovate durante il gioco (che in genere negli fps non apprezzo, ma che nel caso di Gears mi è apparsa come una scelta intelligente e divertente, che ha lo scopo di rendere efficienti tutti i tipi di giocatori e di favorire il gioco di squadra, essenziale ai livelli più alti di orda) e soprattutto delle enormi stampanti 3d, alle quali potremo spendere i punti raccolti sterminando nemici e che ci forniranno tutti i tipi di barriere e protezioni possibili necessarie alla sopravvivenza e all' avanzare dei livelli, il gioco online appare totalmente diverso e soprattutto migliore.
La grafica non è impeccabile, tuttavia fornisce un gran colpo d' occhio, è messa nei vari luoghi di gioco in maniera intelligente e non si riscontrano frequentemente bug. Tra le aggiunte al gameplay segnalo anche la possibilità di accoltellare i nemici da dietro un riparo oppure saltare in corsa contro di loro per stordirli, meccaniche che rendono più realistico e godibile in molte fasi di gioco il gameplay. Gears of War 4 è sicuramente un ottimo gioco, che ha numerosissimi pregi e pochi difetti, probabilmente tra le migliori esclusive xbox1 di questa generazione; il gameplay migliorato, unito ad un cambiamento di protagonista, che se non ha il carisma del padre certo rappresenta una buona boccata d' aria fresca, insieme ad un online tra i migliori mai visti su console (con un framerate che si attesta intorno ai 60 fps su console) fanno di esso un ottimo prodotto... ottimo ma non eccelso. Quello che ancora manca al gioco di The Coalition ( non di certo per demerito, proprio che si sono accollati un progetto così importante) è un pò di coraggio. Si perchè se è vero che squadra che vince non si cambia, è altrettanto giusto aspettarsi da un quasi capolavoro come Gow4 qualche importante novità, anche inerente al comparto narrativo, che se il gioco viene considerato come uno sparatutto è più che sufficiente, ma che se vuole entrare nell' olimpo delle grandi saghe che fanno e han fatto la storia deve impegnarsi un pò di più... chissà magari col prossimo capitolo si avrà il definitivo salto di qualità che renderà la saga da "Ottima e divertente" a "Eccelsa e indimenticabile"
VOTO: 9

Nessun commento:

Posta un commento