martedì 6 settembre 2016

[Recensione] Romanzo Criminale

La banda che sorprende le serie Tv italiane
Con l' uscita della seconda stagione della serie tv di Gomorra sta nascendo in Campania e non un effetto “Gomorrizzante”, con migliaia di giovani che usano le frasi dette dai personaggi, quasi mitizzati, per scherzare coi loro amici. Sembra quasi che Gomorra, oltre ad essere una serie tv di tutto rispetto, secondo alcuni degna di competere con molti prodotti americani, abbia aperto una finestra sulla vita e i rapporti che intercorrono tra i vari personaggi della malavita. Tuttavia la serie tv tratta dal romanzo di Roberto Saviano non è stata la prima a parlare di questi argomenti in Italia.


Le serie televisive Italiane sono sempre state considerate come genere comico e di poco conto, che hanno lo scopo di intrattenere principalmente le casalinghe.
Questo fino al 2008, quando dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e dall' omonimo film diretto da Michele Placido, il regista Stefano Sollima decide di portare sul piccolo schermo le celebri vicende della banda della Magliana, che dal 1977 ha terrorizzato e tenuto in pugno Roma per quasi due decenni. La trama si sviluppa dalla creazione di questa banda, dovuta dall' unione di 2 “batterie” criminali, formata da quelli che al tempo erano poco più che ragazzini (nella serie il “Libanese” il “Dandi” “Scrocchiazzeppi” il “Bufalo” “Fierolocchio” i fratelli Buffoni e il “Freddo”). La serie conta di 2 stagioni nelle quali, oltre che all' ascesa e al successivo declino del progetto mai più realizzato da altri di “prendere Roma”, ci si concentra molto tra i rapporti tra i personaggi della banda e altri come per esempio il commisario Scialoja o la prostituta Patrizia, oltre che con associazioni criminali Siciliane e Campane.
La regia è molto confusionaria,veloce e sporca, aspetti che hanno reso la serie celebre, oltre alla bravura e all' eccellente lavoro del giovane cast. Accolto con critiche positivissime sia in Italia che all' estero Romanzo criminale, grazie a delle location che trasportano lo spettatore direttamente nella Roma degli anni 80 (con auto, canzoni ed eventi storici tutti inseriti in maniera superba e coerente), al lavoro eccezionale degli attori davvero molto credibili (forse una delle prime volte nelle serie tv italiane), dei copioni molto concisi e plausibili, con miriadi e miriadi di frasi poi divenute citazioni, ma che non scadono mai nel retorico o nel banale, e soprattutto per merito della grandissima regia di Sollima davvero azzeccatissima per il contesto in cui si trovano i personaggi, è stata ed è ancora probabilmente una delle migliori serie tv drammatiche made in Italy ( per molti recentemente spodestata da Gomorra a cui ha partecipato lo stesso Sollima). Un argomento molto discusso tutt'oggi da critica e pubblico riguardo Romanzo Criminale è quello di far simpatizzare e “tifare” spesso più per i criminali , piuttosto che per le forze dell' ordine che cercano di arrestarli. A mio avviso tuttavia questa sensazione è data dalla forte empatia e realismo fornita dagli attori, tutti bravissimi e giovanissimi come è giusto ribadire (con menzione particolare a personaggi come il Libanese, Dandi e il Freddo), e da una sceneggiatura scritta davvero coi fiocchi.
Non si esagera quando si dice che la trasposizione televisiva dell' opera di De Cataldo ha compiuto una piccola rivoluzione delle serie Tv italiane, fornendo loro un posto nel palcoscenico mondiale.

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