venerdì 16 settembre 2016

[Recensione] Cowboy bebop

SEE YOU SPACE COWBOY
Lo dico in partenza, quando si tratta di Cowboy Bebop raramente riesco ad essere oggettivo. Questo anime è senza ombra di dubbio il mio preferito in assoluto, non a causa di una trama particolarmente complessa, personaggi profondi o una colonna sonora invidiabile, ma grazie all' aria che si respira vedendo tutti e 26 episodi. So che può sembrare strana questa affermazione riferita ad un cartone animato, tuttavia sembra che il prodotto diretto da Shin'ichiro Watanabe sia stato fatto già con lo scopo di divenire un cult. La storia è ambientata del 2070 in un universo nel quale, a causa di un incidente avvenuto nel 2022, la terra è praticamente inabitata e tutti gli esseri umani si sono trasferiti su altri pianeti del sistema solare. Tra questi ci sono anche il nostro protagonista Spike Spiegel, ex malavitoso poi uscito dal giro dopo essere stato quasi ucciso dal suo migliore amico Vicius a causa di una donna, che insieme all'ex investigatore Jet Black intraprende il faticoso mestiere di cacciatore di taglie a bordo di una nave stellare.

Durante le loro avventure incontreranno anche Faye Valentine, femme fatale che non ricorda nulla del suo passato a causa di un grave incidente, e il giovanissimo hacker Ed, oltre che ad Ein, cane geneticamente modificato nonché mascotte del gruppo. La particolarità della trama di Bebop è che quella principale, ovvero la storia passata di Spike e del suo rapporto con i membri dell' associazione Red Dragon, si svolge in soli 4 episodi. Nei restanti 22 potremo avere molti spaccati della vita degli altri membri dell' equipaggio, oltre che ad interessanti storie autoconclusive riguardanti le prede che i cacciatori di taglie dovranno consegnare alla giustizia per intascare la ricompensa. Più che una semplice storia la serie sembra essere un enorme spaccato della vita nel 2071 e dei vari personaggi che vivono in questo secolo pieno di esperimenti genetici, cosche criminali, droghe dai poteri sorprendenti e sparatorie tra navicelle spaziali. Detta così può sembrare abbastanza stupida la cosa, tuttavia guardando ogni puntata lo spettatore riesce a cogliere vari messaggi che vanno dal più banale al più profondo, che lo faranno cambiare insieme ai protagonisti. Questa è probabilmente la causa del grande successo di Cowboy Bebop, il riuscire a diversificare sempre e con successo gli argomenti trattati, che sono vastissimi.




 Se un episodio pare entrare nei canoni di un anime comico, quello successivo affronta temi filosofici come quello del controllo delle macchine, della morte o dell' influenza del passato sul presente, per poi passare ad una puntata girata come se fosse a metà tra un horror e un noir che termina con la classica ironia che appartiene a tutti i personaggi principali. Se tutto ciò rende questo un ottimo anime di fantascienza che si avvicina molto al pulp, quello che fa la differenza sono le musiche. L' intero reparto musicale è probabilmente del più alto livello mai visto in un anime. Si spazia dal jazz all' heavy metal a seconda dell' occasione in questione, toccando molti tipi di rock e soprattutto di blues. Già la sigla iniziale (Tank) può essere considerata come una vera è propria composizione musicale completa e in ogni episodio avremo una “colonna sonora” che scandirà i tempi d' azione. Non è un caso che quasi tutti le puntate della serie abbiano il nome di una canzone famosa. La musica non è altro che un ulteriore personaggio comprimario delle vicende che accompagnerà i nostri cacciatori di tagli nel corso della storia. Persino la Bebop, nome della nave su cui viaggiano i protagonisti, non è altro che uno stile di jazz.

 Come ciliegina sulla torta il fattore epicità nei pochi episodi in cui si palesa la storia di Spike, piuttosto che la tristezza e la malinconia quando si trattano i passati dei protagonisti rende Bebop un' opera più complessa di quella che può sembrare è che rimarrà impressa nello spettatore molto a lungo. Particolare attenzione va agli episodi finali dove, nel corso di poco più di un'ora di visione accadranno un numero di eventi spropositato, degni di un film d' azione hollywoodiano, con numerosi colpi di scena e un climax ascendente che culminerà col famosissimo “BANG” che segnerà la fine di una delle serie animate più belle di tutti i tempi, con una storia che in appena 26 puntate tratta di un numero di argomenti spropositato, che utilizza numerosi tipi di regia e che ha senza ombra di dubbio, la più bella soundtrack di sempre (che si parli di cartoni e forse persino di serie tv) .

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